Il Settore Ittico a livello nazionale ed europeo è stato investito non solo dalla concorrenza con La Cina, ma da una situazione di crisi senza precedenti: minore la produzione e maggiore la domanda interna, aggravata dall’impennata dei prezzi mondiali del petrolio con conseguente crescita dei costi operativi. Fenomeno, questo, che ha notevolmente compromesso i margini di profitto nell´intero Settore.

La pesca marittima, la maricoltura e le attività connesse, rappresentano per l’economia locale di Cesenatico una componente  importante, nonostante il lavoro in mare, la trasformazione e la commercializzazione stiano vivendo un periodo di incertezza alternato a periodi di estremo rilievo.

Tra le attività di pesca praticate nel mare di Cesenatico molte sono comuni a quelle degli altri porti romagnoli:

Strascico, Volante, Draga Idraulica, Attrezzi da Posta.

Tipica del porto di Cesenatico fin dagli anni ‘50 è la pesca vagante da circuizione del tonno, un tipo di pesca che impegna i pescatori tra marzo e luglio di ogni anno; ma negli ultimi anni tale attività sta scomparendo, mentre occupa una posizione di rilievo l’attività nota come mitilicoltura.                                       

L’attuale flotta peschereccia di Cesenatico conta quasi un centinaio di imbarcazioni (inferiori per lo più ai 20 m di lunghezza) a cui si sono aggiunte, in questi anni, alcune decine di imbarcazioni adibite alla militicoltura (della lunghezza  di 10-15 m). Tale attività  è stata identificata, e grandemente avvalorata, nel 2010, dalle Certificazioni di Prodotto e di Rintracciabilità (rispettivamente DT 43 ED01 010409 e ISO 22005:2008).

A Cesenatico è la Pesca a Strascico che detiene il maggior numero dei natanti rappresentando il 49% della flotta della Marineria di Cesenatico, seguita dalla piccola pesca principalmente con attrezzi di posta fissa (33%). 

Il mercato di Cesenatico, il più grande in termini di quantità di prodotto commercializzato, secondo solo a quello di Rimini per valore del fatturato, mostra andamenti nei quantitativi commercializzati simili agli altri mercati, con flessioni nelle vendite di tutte le categorie ad esclusione del pesce azzurro. Elemento distintivo consiste nell’ aumento delle vendite di molluschi, settore per il quale Cesenatico si è dotata, all’interno del  mercato, di un centro per la depurazione/lavorazioni dei molluschi e di un centro specifico per la spedizione.

Circa il 28% dei prodotti commercializzati sul mercato di Cesenatico tra quelli sbarcati in loco appartengono alla categoria “pesce azzurro”: al primo posto troviamo le alici con il 24,6%, seguono pannocchie con il 16,5%, sardine 10,1%, cefali con il 7,3, murici con il 7%, triglie di fango con il 5,6%, seppie con il 3,4%, lumachine con il 2,8%, tonni 2,4% e infine moletti con l’1,8%.

I crostacei contribuiscono in modo notevole alle vendite del mercato. Le pannocchie rappresentano il 27,4 % dell’intero fatturato del mercato di Cesenatico, le triglie, le acciughe e le seppie seguono a distanza.

Il fatturato complessivo del mercato di Cesenatico del 2010 è pari a 6,3 milioni di euro, ed è inferiore, purtroppo, a quello dell’anno precedente (-3,8%), ma comunque importante. Importante, d’altro canto, è soprattutto l’incidenza di questo mercato all’interno dell’Emilia Romagna per quanto riguarda la piccola pesca (26%), ma soprattutto di crostacei e molluschi, rappresentando un 32,7% rispetto le quantità di prodotto, ed il 61,2% rispetto il loro valore.


* Dati estrapolati dal Terzo Rapporto per l’Economia Ittica in Emilia Romagna, 2010.


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